Questa volta una mostra più vicina. Precisamente a Milano.
“A mettermi in moto è
sempre stata la luce del mattino, mai il ragionamento. D'altronde che c'era di
ragionevole nell'essere innamorato di quello che vedevo?”
R. Doisneau
Una mostra emozionante che non
può non farci ripensare alla meraviglia della camera oscura soppiantata, con un
certo rammarico, dalla facilità estrema della fotografia digitale tanto che
un’azienda storica come la Kodak ha recentemente annunciato la sua chiusura
definitiva, quasi a voler segnare la fine di un’epoca.
Ecco allora che le fotografie di
Doisneau ci conducono con passi leggeri venati di nostalgia in un’epoca passata
e mentre si guardano le circa 200 stampe originali in mostra ci sembra di
essere anche noi protagonisti di quelle immagini che hanno per soggetto la
Ville Lumiére tra il 1934 e il 1991. Perché i soggetti prediletti delle sue
fotografie in bianco e nero sono i parigini, la gente comune e il loro modo di
vivere Parigi, ritratti in un mondo che pare tanto incantato proprio perché
reale.
La mostra è organizzata secondo
un percorso immaginario capace di condurre lo spettatore tra i giardini di
Parigi, lungo la Senna, passando per le strade del centro e della periferia per
poi entrare dentro ai bistrot, alle gallerie d’arte e negli atelier di moda e
nei teatri, con installazioni fotografiche tratte da dei bozzetti realizzati da
Doisneau ed esposti per la prima volta.
Camminare tra i suoi scatti quasi
fosse lui stesso a prenderci per mano e condurci tra le strade di Parigi è qualcosa
di magico perché da ognuno di essi emerge la sua visione discreta della vita,
mai invadente, perché il suo obiettivo non ha mai amato i primi piani ma le
scene aperte dove i soggetti dialogano con lo spazio che li circonda. E in
un’epoca dove tutto va veloce, dove la fotografia digitale ci consente di fare
migliaia di scatti senza pensare, senza ponderare il soggetto o lo sfondo e
dove con un semplice gesto è possibile cancellare una foto sbagliata, fermarsi e
riflettere su quello che vediamo è davvero un’esperienza non da poco.
Se volete vedere la sua
produzione completa andate qui: www.robert-doisneau.com
Nessun commento:
Posta un commento