venerdì 25 gennaio 2013

Robert Doisneau. Paris en libertè

Questa volta una mostra più vicina. Precisamente a Milano.

“A mettermi in moto è sempre stata la luce del mattino, mai il ragionamento. D'altronde che c'era di ragionevole nell'essere innamorato di quello che vedevo?”
R. Doisneau


Una mostra emozionante che non può non farci ripensare alla meraviglia della camera oscura soppiantata, con un certo rammarico, dalla facilità estrema della fotografia digitale tanto che un’azienda storica come la Kodak ha recentemente annunciato la sua chiusura definitiva, quasi a voler segnare la fine di un’epoca.
Ecco allora che le fotografie di Doisneau ci conducono con passi leggeri venati di nostalgia in un’epoca passata e mentre si guardano le circa 200 stampe originali in mostra ci sembra di essere anche noi protagonisti di quelle immagini che hanno per soggetto la Ville Lumiére tra il 1934 e il 1991. Perché i soggetti prediletti delle sue fotografie in bianco e nero sono i parigini, la gente comune e il loro modo di vivere Parigi, ritratti in un mondo che pare tanto incantato proprio perché reale.
La mostra è organizzata secondo un percorso immaginario capace di condurre lo spettatore tra i giardini di Parigi, lungo la Senna, passando per le strade del centro e della periferia per poi entrare dentro ai bistrot, alle gallerie d’arte e negli atelier di moda e nei teatri, con installazioni fotografiche tratte da dei bozzetti realizzati da Doisneau ed esposti per la prima volta.
Camminare tra i suoi scatti quasi fosse lui stesso a prenderci per mano e condurci tra le strade di Parigi è qualcosa di magico perché da ognuno di essi emerge la sua visione discreta della vita, mai invadente, perché il suo obiettivo non ha mai amato i primi piani ma le scene aperte dove i soggetti dialogano con lo spazio che li circonda. E in un’epoca dove tutto va veloce, dove la fotografia digitale ci consente di fare migliaia di scatti senza pensare, senza ponderare il soggetto o lo sfondo e dove con un semplice gesto è possibile cancellare una foto sbagliata, fermarsi e riflettere su quello che vediamo è davvero un’esperienza non da poco.



Se volete vedere la sua produzione completa andate qui: www.robert-doisneau.com

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